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  • Dal 12 dicembre 2024 al 16 febbraio 2025 presente a Bologna in “Doni d’Artista”

  • Ancora visitabile in Atelier “Memorie, in viaggio”

Tullio Vietri

Gli Anni
’40/’50

Gli Anni ’40/’50
Sono gli ultimi anni del ventennio fascista, della seconda guerra mondiale e della resistenza, del primo dopo guerra e della ricostruzione. Per Vietri sono anni di formazione e sperimentazione, di maturazione di scelte etiche ed estetiche.

Il lungo percorso formativo-sperimentale inizia con il suo arrivo a Bologna nel 1938 dove giovanissimo incontra i suoi primi maestri, i pittori Pietro Pietra e Otello Mombelli, e poi negli anni successivi Nino Bertocchi, Enrico Protti, Carlo Corsi e poi ancora Augusto Maiani il cui studio frequenterà per cinque anni e Ilario Rossi con la sua Scuola di Nudo negli anni dell’Accademia tra ‘47 e ‘52. La produzione pittorica, che fin dal ‘43 accompagna il periodo degli studi superiori, universitari ed accademici, evolve progressivamente attraverso lo studio sistematico dei grandi maestri figurativi da Giotto a Masaccio, Leonardo, Michelangelo, Tintoretto, Velasquez, Goya.

Poi negli anni ‘50 ancora lo studio dei moderni e dei contemporanei da Cezanne a Picasso, De Chirico, Morandi, Mondrian, Sironi e, al contempo, l’allargamento dell’orizzonte dallo specifico storico-artistico a conoscenze letterarie e critico-letterarie, filosofiche, estetiche, storiche, sociologiche, psicologiche, linguistiche.

Disegni giovanili

Tra fine quaranta e inizio cinquanta, la ricerca di Vietri è volta al superamento del naturalismo veristico o impressionistico. Essenzialità disegnativa e stesura pittorica rapida e addensata sono gli esiti di questa fase della ricerca che si avvia con l’indagine approfondita dell’iconografia di grandi maestri ideali, del medio evo (Giotto, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni Pisano) e del rinascimento (Masaccio, Michelangelo, Leonardo, Tiziano, Tintoretto), dando vita ad una vastissima serie di disegni a china, sanguigna, pastelli a cera.

Galleria

Gli anni ‘50 sono ancora anni di formazione ma soprattutto di sperimentazione, di ricerca di una cifra propria stilistica e tematica, che già si delinea nella seconda metà del decennio quando la ricerca pittorica si concentra sull’osservazione della realtà sociale nel suo elemento focale, la ricostruzione post bellica.

La pittura ad olio degli anni giovanili lascia il posto alla tempera che nel tempo evolverà in tecnica mista collage, tempera, acrilici su carta/faesite.

Tullio Vietri

L’ Atelier

L’atelier conserva la ricca collezione pittorica e grafica della famiglia (circa millecinquecento opere tra dipinti e grafica). Periodicamente organizza mostre temporanee al proprio interno in modo da favorire la conoscenza della collezione, esponendo le opere a rotazione.

Si trova a Bologna in via Saragozza 135 sotto lo storico portico di San Luca.
Visitabile su appuntamento da ottobre a giugno, anche con vista guidata.

Tullio Vietri

Il Museo

La Biblioteca Civica, gestita dalla Fondazione Oderzo Cultura, espone il nucleo centrale della collezione di proprietà del Comune di Oderzo, per volontà dell’artista custode delle sue opere (circa quattromila tra dipinti e grafica).

Si trova a Oderzo (TV) in via Garibaldi 80 presso la Biblioteca Civica.
Visitabile durante l’orario di apertura della biblioteca e su appuntamento.