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Venerdì 20, un’interessante presentazione a tre voci. Maria Fratelli, direttore dei Progetti Speciali dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, ha posto l’accento sul ruolo dell’artista che con la sua arte e la sua emotività ci fa superare la crudezza della fotografia e ci restituisce la realtà storica a un livello più alto, più intenso, di pensiero. Fabio Fornasari, architetto museologo e curatore della mostra, ha detto della particolarità di questa mostra-istallazione che va oltre le opere esposte, nella ricostruzione viva della personalità e del pensiero dell’artista, coscienza depositata consolidata stratificata riconoscibile nel suo spazio di lavoro. Roberto Costella, storico e critico d’arte cui si deve la presentazione in catalogo, ha parlato di Vietri artista, delle sue scelte estetiche, del suo intento testimoniale, del suo impegno civile, e ha parlato anche di Vietri uomo, progressista ma critico di una modernità priva di valori etici, volontariamente autoescluso per lunghi anni ma profondamente convinto della funzione comunicativa dell’arte, sicuramente orgoglioso oggi di essere ospitato dalla Casa della Memoria, luogo per lui ideale, e di esserlo grazie al lavoro volontario di quanti come lui credono che la gratuità sia essenziale alla piena libertà della comunicazione. Alla figlia Silvia Vietri il gradito compito di ringraziare e di introdurre il concerto live che ha concluso la serata, improvvisazione musicale di Tactil ≁Chelidon Frame sul tema del sonoro di sottofondo alla mostra “Ambiente per Vietri” di Paolo Ferrario.